Il Comune

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Dolegna e i suoi sei borghi, le sette stelle che brillano sulla sommità della provincia di Gorizia, racchiudono in un fazzoletto di appena 13 chilometri quadrati un tesoro di storia, bellezza e atmosfera.

 

I boschi e i vitigni che si estendono verdeggianti sui fianchi ondulati del Collio sono punteggiati da bianche perle medievali: ville, torri e resti di fortificazioni che rimandano ai fasti del Patriarcato e che ricordano le antiche famiglie dei margravi locali, come i castelli di Ruttars e di Trussio, quest’ultimo citato per la prima volta nel 1257. Nello stesso borgo si può visitare anche l’ultimo mulino ancora in funzione nella provincia di Gorizia, risalente al 1200. Il borghetto di Restocina, invece, è famoso per le tipiche case in pietra che cullano la vista con la loro disposizione ad ampio arco, un panorama imitativo dei dolci declivi del Collio. Nella località di Lonzano, pittoreschi e rinomati sono la graziosa chiesetta di San Giacomo, del XVI secolo, la Chiesa della Beata Vergine del Rosario, risalente al 1594, e la casa Frisacco, già abitazione della famiglia Zorutti, dove al volgere del Settecento nacque e passò l’infanzia il noto poeta Pietro. Più austera per la lunga scalinata che ne agevola l’accesso è la chiesa gotica di Sant’Elena a Mernico, iniziata nel Quattrocento. In questa parte del Comune, il ponte dello Schioppettino segna il confine territoriale, e le sinuose colline dei vitigni lasciano il posto ad alture più scoscese, dalla vegetazione boscosa. A completare il percorso votivo, la chiesa di Scriò, dedicata a San Leonardo di Noblac, patrono delle puerpere e dei prigionieri, la Chiesa di Sant’Elena a Vencò (1891), la Chiesa di San Giuseppe a Dolegna e la Chiesa dei Santi Vito e Modesto a Ruttars, risalente al 1866 ed edificata nello stesso luogo in cui sorgeva una chiesa cinquecentesca.